
Clorofilla, cos’è e come funziona negli alimenti
La clorofilla non esiste senza luce e non c’è sintesi delle vitamine senza clorofilla.
Una sostanza che racchiude innumerevoli proprietà benefiche. Ma perché viene introdotta negli alimenti? Quali sono le sue funzioni nei prodotti alimentari? Dove si trova? Scopriamolo subito.
In natura la clorofilla è presente in ogni vegetale di colore verde. L’estratto ottenuto da ortica, erba medica e varie erbe, viene utilizzato come additivo alimentare colorante indicato in etichetta con la sigla E140. Clorofilla e clorofillina sono considerati privi di effetti nocivi sulla salute e si possono trovare in molte preparazioni alimentari e prodotti tra cui dolci, ghiaccioli, gomme da masticare, salse, gelati etc.
Clorofilla origine e funzioni
La clorofilla è un pigmento che consente alle foglie di avere la colorazione verde. La sua funzione principale, però, non è quella di tingere ma di assorbire i raggi del sole quindi le radiazioni blu, violette e rosse. Questo consente di attivare i processi di fotosintesi che sono vitali per la pianta. Ma questo cosa c’entra con la salute umana? Ci arriviamo, ma prima è importante sapere di cosa stiamo parlando.
Tutti sappiamo che la maggior parte dei vegetali sono verdi, questa colorazione è dovuta ai cloroplasti. Si tratta di cellule tipiche delle piante in cui ci sono le molecole di clorofilla, ossia, i pigmenti vegetali che attivano reazioni fotochimiche fondamentali per la fotosintesi.
Quello che ci interessa di più mettere in evidenza, però, è l’uso negli alimenti in qualità di additivo, ma è bene sapere che viene utilizzata anche nei farmaci e in altri settori. Vediamo quindi cos’è la clorofilla e quali sono i benefici che si possono ottenere con il suo utilizzo.

Cos’è la clorofilla e quali sono le sue funzioni
Al contrario di quello che si pensa, esistono diverse tipologie di clorofilla, il pigmento fotosintetico che dona il tipico colore verde alle piante. Ognuna di queste molecole è, inoltre, in grado di trasformare i raggi solari in energia attraverso i processi chimici della fotosintesi.
Il termine clorofilla proviene dal greco dal greco chloros che significa verde e phyllon che vuol dire foglia, perciò la traduzione letterale è foglia verde. Ma quando fu scoperta tale sostanza? Ad isolarla per la prima volta furono i chimici Canverntou e Pelletier che, nel 1917, dimostrarono la presenza dei pigmenti vegetali.
Le diverse tipologie di clorofilla vengono classificate in biologia indicandole con le lettere: A, B, C1, C2, D, E, F. Analizziamo le più comuni:
A. Situato nelle cellule vegetali è responsabile della reazione chimica durante la fotosintesi.
B. Funziona come un’antenna che riceve energia dai fotoni e li trasmette alla clorofilla di tipo A.
C. Si tratta della clorofilla che si trova nei cloroplasti provenienti da eptofite, diatomee e alghe brune.
D. Questa tipologia di clorofilla è presente solamente nelle alghe rosse e nel cianobatterio conosciuto con il nome di acaryochloris marina.
Clorofilla negli alimenti, a cosa serve
Nella produzione degli alimenti, l’estratto vegetale viene utilizzato per le sue proprietà coloranti naturali. Si tratta di un pigmento verde, per tale ragione si aggiunge agli ingredienti di preparazioni alimentari, medicinali e cosmetici per conferirgli colore. Ma non è tutto qui. La clorofilla ha un buon odore quindi si aggiunge a deodoranti, dentifrici, collutori e altri prodotti simili.
Vediamo gli utilizzi più comuni:
– Colorante alimentare, si trova spesso negli spinaci o comunque in alimenti di colore verde per esaltare la tinta naturale e rendere i cibi più gradevoli nell’aspetto. La clorofilla è una fonte importante da cui si possono ricavare la vitamina K e la vitamina E grazie alla presenza di fitolo. Inoltre il pigmento vegetale è in grado di aumentare la concentrazione di ossigeno e sostanze nutrienti nel sangue migliorando il benessere e la longevità. La clorofilla è un additivo alimentare autorizzato dall’Unione Europea.
– Nell’industria farmaceutica, la clorofilla viene utilizzata per realizzare compresse utili per combattere l’alitosi o creme per trattamenti topici per la cura dell’acne.
– Cosmetica, con la clorofilla vengono realizzati cosmetici di vario genere e dentifrici che donano freschezza e igiene.
Quali sono i benefici ottenibili
Le proprietà benefiche della clorofilla sono molte e di vario genere, eccone alcune tra le più importanti:
- potere colorante nella tonalità verde;
- ossigena il sangue e depura l’organismo;
- contribuisce alla scomposizione dell’ossalato di calcio rimuovendo l’eccessiva acidità gastrica;
- proprietà antinfiammatorie;
- riduce il colesterolo;
- stimola le difese immunitarie;
- proprietà antibatteriche e antimicrobiche;
- proprietà antiossidanti che contrasta i radicali liberi e previene lo sviluppo di cellule cancerogene, azione svolta soprattutto dalle clorofilline;
- potere deodorante che aiuta a contrastare l’alito cattivo soprattutto se provocato da fumo e alcol.

La clorofilla può essere assunta attraverso gli alimenti a foglia verde come gli spinaci, le bietole, il crescione e la lattuga oltre che nelle cosiddette bevande verdi. Inoltre si trova, come additivo colorante naturale, in molti alimenti e preparazioni alimentari in quanto viene utilizzato dall’industria alimentare per la colorazione dei prodotti confezionati.
Controindicazioni della clorofilla
Essendo un estratto vegetale naturale, la clorofilla, non presenta alcuna controindicazione e non sono stati segnalati effetti collaterali fino ad oggi. Si tratta di un pigmento presente in ogni vegetale a foglia verde quindi non dà alcun problema se aggiunto agli alimenti come additivo. Naturalmente non deve essere consumato nessun alimento contenente clorofilla se è presente un’allergia conclamata a tale sostanza. In caso di dubbi o sospette intolleranze, si consiglia di chiedere il consiglio del medico curante effettuando gli appositi esami diagnostici.
Quali alimenti contengono la clorofilla
La clorofilla è contenuto in tante verdure in modo naturale ma viene anche aggiunta alle ricette domestiche per dare colore agli alimenti. Il colorante E140 viene utilizzato nell’industria alimentare per la produzione di confetti o prodotti da forno di vario genere, per realizzare caramelle, gelati, bevande, torte, pasta, confetture, gelatine, verdure sott’olio o sott’aceto o formaggio come il sage derby.
Questi sono solo alcuni esempi degli alimenti che possono contenere l’additivo alimentare, oltre a essere una parte fondamentale degli integratori alimentari. Questo fa comprendere come si tratti di un elemento innocuo per la salute oltre che benefico. In etichetta si trova indicato con la sigla E140 oppure con il nome dell’estratto vegetale o del derivato utilizzato per ottenere la colorazione desiderata: clorofilla o clorofillina.
La molecola vegetale non è idrosolubile ma è liposolubile, si tratta di un colorante utilizzato anche nella pasta all’uovo oltre che nel chewig gum alla menta. Ma non è solo l’additivo E140 ad essere usato nelle ricette per la realizzazione di bevande e preparati alimentari. Infatti vengono adoperati diversi derivati della clorofilla come la clorofillina che viene classificato tra i coloranti alimentari con la sigla E141.
