Perché il Pane di Altamura è diventato tradizione
Il pane è un indiscusso simbolo della dieta alimentare mediterranea. Il cibo che non può mai mancare in tavola, che ci sia una famiglia numerosa, una persona sola o una tavolata al ristorante. La cucina italiana, in generale, richiede la presenza del pane come elemento base o per accompagnare le varie portate.
L’Italia possiede un clima perfetto per coltivare il grano che poi viene ridotto in farina per la produzione di diversi prodotti da forno tra cui le pagnotte di pane. In particolare, nell’area di Altamura e dintorni si trova il terreno adatto e un microclima perfetto per la coltivazione biologica del grano duro.
Le specie scelte per realizzare il Pane di Altamura DOP sono Arcangelo, Simeto, Appulo e Duillio da cui si ricava la semola che viene macinata più volte (rimacinata), per risultare finissima e impalpabile. Uno dei segreti del pane è proprio la semola di alta qualità, biologica e priva di pesticidi o altre sostanze chimiche dannose per l’organismo.
Altamura: la città del pane e non solo
Altamura, può essere definita la città del pane per l’eccellenza della sua produzione e la storia antica della panificazione presente in questa città. Basta pensare che nel 1600 era presenti già ben 26 forni pubblici attivi. Segno che si tratta di una tradizione ben radicata nel territorio e con una storia importante alle spalle, solo le cose davvero buone e genuine durano così a lungo senza essere mai cambiate e il Pane di Altamura è una di queste.
Leonessa di Puglia, è così che viene chiamata la città di Altamura, nome che deriva dal suo passato notevole e dal carattere fiero ma accogliente della popolazione. Situata sul confine tra la Puglia e la Basilicata, a circa 45 km da Bari e solo 20 km da Matera, la città si trova in una zona in cui l’uomo si è insediato parecchio tempo fa trovando un luogo ideale in cui vivere.
Si possono trovare testimonianze dell’occupazione del territorio nel Museo Nazionale Archeologico della città pugliese. Qui si possono trovare i resti di un uomo di Neanderthal scoperto in zona e vissuto ben 150 mila anni fa. Altamura è una bellissima località, un borgo pieno di vita in cui paesaggi e sapori antichi creano un’atmosfera magica, non poteva nascere che qui il famoso Pane di Altamura.
Una città da scoprire che ogni anno attira innumerevoli turisti che amano le tradizioni enogastronomiche italiane e in particolare di questa zona d’Italia. Ricette antiche che ancora oggi vengono realizzate con gli stessi ingredienti e gli stessi metodi artigianali rendendo il momento del desinare allegro e ricco di gusto. Storia, cultura, folklore e buona tavola sono le caratteristiche dell’Altopiano di Murgia e di tutta la Puglia in generale.
Oltre al Pane di Altamura DOP si possono gustare il lampascione cotto al forno, le cozze fritte, il calzone, i taralli, la burrata, la stracciatella e il vino Primitivo. Come rinunciare a tutto questo anche se si è lontani dalla regione? Comprarlo online è la scelta migliore, il Pane di Altamura prezzo accessibile a tutte le tasche, si presta perfettamente alla spedizione e al trasporto.
La durata di questo prodotto che resta fragrante per oltre una settimana, permette di spedire il pane in confezioni adeguate e salva freschezza raggiungendo ogni parte d’Italia e del mondo in breve tempo. Il Pane di Altamura viene impastato con le impastatrici e modellato a mano dopo la pesatura, una volta lievitato e create le forme si inforna nel tipico forno a legna di quercia.
Dove comprare il Pane di Altamura e perché è così speciale
Il Pane di Altamura, fin dal 2003, si pregia della certificazione DOP, denominazione di Origine Protetta ovvero il bollino che riconosce e tutela i prodotti che rispettano le caratteristiche ambientali e geografiche in cui sono state prodotte.
Per mantenere il titolo guadagnato, questo pane pregiato deve essere realizzato seguendo i dettami del disciplinare che ne detta le regole di preparazione e caratteristiche del prodotto finale.
Prima di tutto l’ingrediente base deve essere esclusivamente la semola rimacinata di grano duro delle specie Arcangelo, Simeto, Appulo e Duilio che si producono nei territori di Altamura, Minervino Murge, Spinazzola, Gravina di Puglia e Poggiorsini.
L’impastatura deve essere eseguita utilizzando il lievito madre che si ottiene in seguito ad almeno tre rinnovi. Gli ingredienti devono essere solo quelli indicati dalla ricetta tradizionale, ovvero semola di grano duro rimacinata, acqua con determinate caratteristiche, sale e lievito madre.
L’impastatura deve essere eseguita con impastatrici dotate di bracci tuffanti e l’operazione di impasto deve avere una durata minima di 20 minuti. Terminata la lavorazione si deve coprire il composto con un telo e lasciato lievitare per minimo 1 ora e 30 minuti.
Passato il tempo di lievitazione iniziare si procede con la pesatura e la divisione in due pagnotte di peso non superiore ai 500 grammi. Si lavorano le pagnotte singolarmente per creare la forma preferita e si lasciano riposare di nuovo per almeno 30 minuti.