Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on pinterest

Il cibo spazzatura peggiora la salute mentale di bambini e adolescenti

Mangiare junk-food, merendine, cibi ultra-processati e ricchi di zucchero quando si è giù di morale potrebbe non fare altro che peggiorare la situazione. Questo è quanto sostiene uno studio della Penn State University condotto su 131 ragazzi, con il quale si è osservato un peggioramento dell’umore e, in casi più gravi, della salute mentale a seguito di reiterati pasti consolatori a base di cibo-spazzatura.
Inoltre, diversi altri studi hanno confermato il collegamento tra l’assunzione di junk food e diverse patologie come l’acidità di stomaco, carenza di vitamine, malattie di fegato e reni, sindrome dell’intestino irritabile e anche depressione.
È contro-intuitivo affermare, invece, che il cibo sano e salutare faccia bene non solo al corpo, ma anche alla mente. E di questo dovremmo esserne tutti più consapevoli.
Il cibo è il carburante che mette in moto il nostro cervello e che ne influenza la sua salute e stabilità emotiva, e questo è ancora più vero per i giovanissimi. Questo è quanto emerge da uno studio britannico pubblicato sul British Medical Journal Nutrition Prevention & Health, nel quale i ricercatori hanno attentamente analizzato i dati e le scelte alimentari di quasi 9000 alunni del sistema scolastico inglese: 1253 bambini delle scuole primarie e 7570 ragazzi e adolescenti delle scuole secondarie nel Norfolk.
Gli studiosi hanno quindi potuto studiare a fondo i loro regimi alimentari, per capire quale fosse il nesso di dipendenza tra questi e il loro stato di salute e benessere psicologico.

Cosa è emerso?

Tenendo conto di alcuni parametri, ad ognuno dei quali è stato assegnato un valore di riferimento, è emerso che il benessere mentale degli studenti più piccoli raggiunge un punteggio medio di 46 su 60, mentre per gli alunni delle superiore si aggira attorno a 46,6 su 70.
Solo il 28,5% e il 25% dei bambini e degli adolescenti riesce a mangiare le quattro porzioni di frutta e verdura consigliate quotidianamente, e addirittura il 10% di questi non ne consuma neanche una porzione.
Le ripercussioni del limitato consumo di cibi sani sul benessere mentale ci sono e come: si misura un incremento di +3,70 punti sul punteggio complessivo di benessere mentale (calcolato in sessantesimi per i bambini, e in settantesimi per gli adolescenti) quando vengono consumate 5 porzioni di frutta e verdura.
Anche la regolarità dei pasti incide notevolmente sulla salute mentale degli adolescenti: quelli che hanno dichiarato di saltare la colazione o addirittura il pranzo hanno registrato un decremento dei punti di benessere mentale rispettivamente di -2,73 e -2,95. Ma questa situazione è ancora più esasperante per i bambini fino agli 11 anni: se saltano il pranzo, c’è una diminuzione media del punteggio di equilibrio psichico di ben -6 punti su 60 complessivi.
Tenendo conto di queste importanti evidenze, per preservare la salute mentale dei futuri adulti risulta di fondamentale urgenza implementare nell’agenda delle istituzioni pubbliche scolastiche la definizione di campagne informative sull’educazione alimentare.