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Ecco perché dovremmo mangiare più prodotti integrali

Benefici per l’ambiente e per la salute: se ne è parlato durante la Giornata Internazionale del Grano

riso integrale
Negli ultimi anni si è registrata una certa presa di coscienza da parte dei consumatori globali, e in particolare dei consumatori dei paesi più ricchi, di quelli che sono i molti benefici derivanti dal consumo di cibi integrali. Ma non è ancora abbastanza: solo metà della popolazione mondiale raggiunge i livelli consigliati di inserimento di tali cibi nella propria dieta quotidiana.
Difatti, nell’ambito di un regime alimentare salutare è fortemente consigliato mangiare una porzione giornaliera di 50 grammi di cereali integrali. Tale quantità, secondo la Responsabile della Nutrizione e dei Sistemi Alimentari della FAO Patrizia Fracassi, ridurrebbe il rischio di mortalità del 24%.
Tuttavia, per fornire tali effetti benefici, il chicco di cereale deve mantenere la sua crusca esterna, il germe interno e l’endosperma. E molto spesso, dopo i vari processi di raffinazione, è solo l’endosperma che rimane nelle confezioni presenti sugli scaffali.
I benefici non derivano solo dall’alto apporto di fibre, ma anche dall’elevata presenza di antiossidanti, colina e biotina, fitosteroli e polifenoli, e di altre sostanze bioattive in grado di proteggere da malattie cardiovascolari.
Di questo e molto altro si è parlato nel corso della Giornata Internazionale dei prodotti integrali e del dibattito virtuale “Costruzione di un sistema alimentare salutare, sostenibile e resiliente”. L’obiettivo finale della convention era di rendere l’opinione pubblica maggiormente consapevole sulla necessità di consumare questi prodotti integrali.

Cosa è emerso?

Le 50 organizzazioni che fanno parte dell’Associazione Internazionale del Grano hanno richiesto a gran voce il supporto dei Governi e dei Ministeri della salute interni. Infatti, hanno chiesto l’adozione di strategie di comunicazione ed educazione dei cittadini al consumo di prodotti integrali. Più nello specifico, è stata richiesta un’etichetta e delle indicazioni dietetiche universalmente riconosciute per gli alimenti che contengono cereali integrali e la strutturazione di campagne informative e di marketing persuasive.
Inoltre, durante il convegno è stato esposto uno studio del WWF dal quale è emerso come prediligere il consumo di cibi integrali abbia conseguenze positive anche sull’ambiente.
Il passaggio ad una dieta equilibrata, ricca di cereali integrali e di frutta e verdura di stagione, a discapito di una ricca di zuccheri, oli, grassi e carne, può portare una riduzione della perdita della fauna del 46% e ridurre del 30% le emissioni di gas serra. Pertanto, questa diffusa attenzione rivolta al futuro del nostro pianeta si deve riflettere anche sul nostro scontrino al supermercato.