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Carote, come e perché ha cambiato colore

La pianta erbacea della carota rappresenta uno dei più diffusi ortaggi al mondo. La sua storia parte dai terreni medio-orientali e in particolare dell’Afghanistan, e solamente verso la fine del medioevo è stata importata nei territori del bacino Mediterraneo.
Tale specie di ortaggio ha una vita di due anni, e l’aspetto positivo è che può essere seminato per buona parte dell’anno e non è difficile da coltivare; tuttavia necessita di un terreno sabbioso e il meno possibile duro.
I semi di carota, dopo il processo di germogliazione che può durare anche 40 giorni, sviluppano un fusto eretto di colore verde che può arrivare ad essere alto 1 metro e generalmente si arriva a raccogliere la carota a circa due mesi dalla semina estirpando la radice.

Benefici e differenze di tutte le varietà di carote

Le varietà di carote che si possono trovare in commercio sono moltissime, ognuna con il proprio colore, dimensione e sapore.
  • Al supermercato, nella stragrande maggioranza dei casi troviamo le carote arancioni tradizionali, ricche di vitamine del gruppo A, B e C, proprietà antiossidanti e di benefici per la vista e per la pelle grazie all’abbondante presenza di beta-carotene.
  • La carota rossa è ricca di licopene, che contrasta l’invecchiamento delle cellule dell’organismo, e soprattutto del pigmento naturale della luteina che protegge gli occhi. dai raggi ultravioletti.
  • La carota gialla ha un aroma delicato che ben si presta agli stufati. Anch’essa è ricca di luteina ed è originaria della regione francese del Doubs.
  • La varietà bianca, inizialmente pensata come appartenere alla famiglia delle rape, è un toccasana di salute, e in effetti aiuta a contrastare disturbi cardiovascolari e malattie della vista.
  • Le carote viola olandesi hanno i stessi nutrienti e proprietà delle carote arancioni. Però, la differenza di colore determina anche un surplus di antociani, pigmenti vegetali dal potere antiossidanti, e la minore presenza di zuccheri di circa il 22%.
Un ecotipo della carota che merita una menzione speciale è quella di Polignano, anche chiamata carota giallo-viola di San Vito. Infatti, i terreni in cui viene coltivata rappresentano una zona di circa 10-20 ettari nella frazione di San Vito, nelle vicinanze di Polignano a Mare.
La loro specificità è data dalla varietà dei colori, che può essere giallo pallido, arancione chiaro, viola chiaro o tendente al nero, e dalla minore presenza di glucosio, fruttosio e saccarosio.

Carote: perché sono diventate arancioni

Originariamente la coltivazione delle carote afgane, risalente a più di 5.000 anni fa, produceva ortaggi dal colore prevalentemente porpora-violaceo.
Poi, a partire dal dodicesimo secolo le carote si diffuse nel bacino mediterraneo e successivamente in tutta Europa. Quindi, arrivate nel sedicesimo secolo nei Paesi Bassi, sono iniziati diversi esperimenti per schiarire il colore delle carote e per farle diventare arancioni in onore della famiglia reale d’Orange-Nassau.